Matteo si fa sentire sui social

Massimiliano: il volontariato “sblocca i livelli”

Io faccio il volontario, almeno così dicono.
Come addetto stampa della Polisportiva Gioco ci sarebbe molto da fare. Tra campionato di basket in carrozzina, hockey, danza, nuoto, canoa paralimpica, attività di ricerca fondi, cene… il lavoro non manca. Per non parlare dell’attività nelle scuole per far conoscere alle nuove generazioni il mondo della disabilità, sfatare luoghi comuni e rendere più naturale l’interazione con una persona in sedia a rotelle… 

Eppure, seduto sul pulmino che mi accompagna nella sede dell’associazione, quando gli addetti del trasporto disabili mi dicono che vado a fare “volontariato” io so che non è semplicemente così, perché nella Polisportiva sono stato accolto.

Diventando disabile, il mondo di colpo diventa ostile, piccole cose che prima facevi senza pensare diventano difficoltose, di colpo appaiono barriere sia fisiche che mentali.

Dalla vergogna di uscire in pubblico in carrozzina, salire su un autobus tra i commenti delle persone, percorrere un marciapiede disastrato o affrontare la folla di un centro commerciale, tutto sembra orchestrato per chiuderti in casa.  

Come in un videogame devi “sbloccare i livelli”: una volta superata una difficoltà, sei consapevole di dominarla e ti prepari ad affrontare la successiva, ampliando così il tuo raggio di azione. 

Entrando nell’associazione mi sono sentito accolto da chi lavora da anni per valorizzare le qualità residue, a volte veramente poche, e agevolare il processo che affronta una persona disabile a contatto con il mondo attraverso la pratica sportiva e la socializzazione. 

Mi hanno aiutato a “sbloccare i livelli” più velocemente, conoscere persone con le mie stesse difficoltà, condividere informazioni, imparare e quindi trasmettere la mia esperienza.

Guardando indietro, vedo che molto è stato fatto per le persone disabili ma, vivendo giorno per giorno, scopro che molto è ancora da fare perché la disabilità non sia “un mondo a parte ma una parte del mondo”.