Mauretta garantisce trasparenza

Cinzia: ciò che davvero conta

Ho trascorso una vita a lavorare in azienda, la contabilità era la mia compagnia quotidiana. Amavo il mio lavoro e, quando sono andata in pensione, dopo un primo momento di euforia mi sono sentita persa. I miei figli ormai erano fuori casa e le giornate mi parevano uguali.

Poi sono entrata in associazione e tutto è cambiato. All’inizio non sapevo bene come avrei potuto contribuire, sono una persona piuttosto timida e un po’ sedentaria… Ma avevo quella passione per i numeri e per i conti. Pensavo che fossero competenze inutili in un contesto di volontariato, ma mi sbagliavo. L’immagine del volontario che avevo nella testa, era di una persona impegnata sul campo, qualcuno che offre un aiuto diretto a chi ne ha bisogno. Ed è vero, quel tipo di aiuto è essenziale. Ma non è tutto qui, ho scoperto che ci sono tante attività invisibili, necessarie perché il resto possa avvenire.

Ad esempio io mi occupo di tenere in ordine i conti, archiviare i documenti dell’associazione, gli scontrini, fare piccole attività di segreteria… Sono compiti semplici, forse poco appariscenti, ma capisco che sono fondamentali per il buon funzionamento delle cose. E capisco che con la mia presenza posso fare la differenza.

Così anche oggi mi ritrovo a una scrivania, proprio come facevo ai tempi dell’ufficio. Ma questa volta, ciò che faccio ha un significato diverso e lo faccio insieme a persone che mi fanno sentire parte di qualcosa di più grande! Gioco in secondo piano ma mi piace così.

Quando mi siedo davanti a quella piccola scrivania, fra penne, graffatrici e i volantini delle mille iniziative che organizziamo, rivedo tutti gli anni passati a lavorare con i numeri: ciò che ho imparato e messo in pratica, è ancora utile e prezioso.

Se c’è una cosa che ho capito in questo tempo da volontaria è che le cose che non si vedono sono altrettanto importanti di quelle che ti balzano subito agli occhi: per quanto piccolo possa sembrare il nostro contributo, ogni gesto conta.