Giovanni consegna i farmaci e la spesa
Enrica: la solidarietà suona il campanello
Il giovedì è il giorno che dedico a Luisa una signora esile come un filo d’erba, con i capelli d’argento e un viso dolcissimo che, quando sorride, illumina tutt’intorno. Le porto la spesa a casa e lei mi aspetta sempre a braccia aperte.
C’è qualcosa di unico in lei. Fin dal primo incontro ho capito che era speciale. Nonostante le sue difficoltà a muoversi e le sfide che deve affrontare ogni giorno, sembra sempre in pace con sé stessa.
Tutto inizia il mercoledì con la telefonata in cui mi detta la lista della spesa; un piccolo rito condiviso che lei aspetta con pazienza. Quando vado al supermercato per lei, scelgo con cura ciò che mi ha chiesto e lo metto nel carrello. Sono cose semplici: latte parzialmente scremato, spaghetti, un barattolo di pelati… e qualche goloseria che si concede di tanto in tanto. Ad esempio adora le barrette Kinder, come i bambini, e questa cosa ci fa molto ridere.
Appena arrivata a casa sua, l’aiuto a mettere tutto a posto, fra dispensa e frigorifero. Poi la signora Luisa mi prepara una tazza di tè e trascorriamo un po’ di tempo insieme. Sono momenti speciali: ci raccontiamo la settimana, condividiamo i nostri pensieri e ridiamo. Cerco sempre di portare con me un po’ di gioia ed è un privilegio poterle donare un po’ del mio tempo e coccolarla con le mie attenzioni.
A volte penso che faccia molto più bene a me che a lei. In quel salotto con le foto dei nipotini lontani appoggiate sul buffet, mi sento un po’ come se fossi a casa di una zia e, soprattutto, mi sento nel posto giusto.
Forse è perché anch’io avevo una nonna troppo distante da qui per poterla vedere di frequente che mi pare di ritrovare qualcosa che mi è mancato.
E poi Luisa mi ha insegnato tanto con la sua saggezza e la sua esperienza di vita. Trovo che le sue parole valgano un tesoro.
Essere volontaria mi ha insegnato l’importanza di essere presente per gli altri e anche di osare un po’. Forse non cambierò il mondo ma, in fondo, per me il mondo comincia dalla porta di casa mia e prosegue fino a quella di un’anziana vicina di casa che non vede l’ora di aprirla per me.
Enrica